sabato 21 gennaio 2012

Viaggio allucinante

Premessa

Questo è il racconto di un normale rientro dalle ferie, in un Paese particolare come il Brasile.
Il tragitto in auto va da Rio das Ostras, cittadina costiera dello Stato di Rio de Janeiro, a Belo Horizonte, capitale dello Stato di Minas Gerais. Un viaggio di neanche 600km (come Roma-Milano) che, per una combinazione di eventi, è durato 22 ore e avrebbe potuto durarne anche di più.

Dove eravamo

Rio das Ostras è una località balneare posta 150km a nord di Rio de Janeiro. A capodanno qui è estate, ossia la stagione delle piogge. Di fatto ha iniziato a piovere il 31 Dicembre sera, senza nemmeno mezzora di pausa. Sulla costa è una pioggia continua ma normale, nell'interno invece è battente, tropicale; ed effettivamente siamo qualche centinaio di km a nord del Tropico del Capricorno.
Per Natale e capodanno si muovono tutti in Brasile, è l'inizio delle vacanze estive e le scuole sono chiuse. Purtroppo però le infrastrutture di comunicazione stradali equivalgono a quelle italiane degli anni '50 e, cosa ben peggiore, non esiste la ferrovia. Se togliamo qualche migliaio di viaggiatori in aereo, gli altri si spostano su gomma.
San Paolo fa 20 milioni abitanti, Rio più della metà, Belo Horizonte 5 milioni; poi ci sono le zone costiere e le altre città del Sud. Insomma, molta gente.

Verso Rio de Janeiro

2 Gennaio 2012, ore 9:45

A bordo di una Fiat Palio 1.000 fire a benzina, noleggiata a Belo Horizonte pochi giorni prima, io e mio figlio lasciamo la nostra Pousada, dopo abbondante colazione; per precauzione ho anche preparato dei panini, ho preso un paio di banane e una bottiglia d'acqua da due litri.
Ci aspettano 170 km di superstrada, fino quasi a Rio de Janeiro; quindi, tenendoci ai margini della metropoli, aggireremo la baia di Guanabara e saliremo verso nord, imboccando la BR-040, una autostrada che inizialmente presenta un fondo moderno ma un percorso tortuoso come la Firenze-Bologna; scavalca la cordigliera di Petropolis ed entra nello stato del Minas Gerais. Da li fino a Juiz de Fora la strada sarà buona, poi diventerà più lenta e dal fondo incerto. Gli ultimi 200 km saranno su una strada equivalente a una statale ma piena di buche, dossi di rallentamento, attraversamenti: questo tratto si percorre a una media di 60 km/h, col tempo buono.

Ore 10:00

Appena usciti da Rio das Ostras, quando ancora mancano 10km alla superstrada, inizia la fila. Si avanza a passo d'uomo e pochi minuti dopo dal cofano esce vapore: la ventola di raffreddamento ha ceduto, l'acqua è in ebollizione, non si può andare avanti. Accosto sotto la pioggia e chiamo la compagnia di noleggio e quindi il soccorso stradale.

Ore 10:15

Mentre attendo il carro attrezzi (ci vorranno max 90 minuti, secondo il contact center), faccio delle ipotesi di rientro. Domani sera Leonardo ha il volo di ritorno in Italia e ho margine. Visto che l'auto è di Belo Horizonte, chiedo di proseguire e tornare alla base con lo stesso carro attrezzi che preleverà l'auto.

Ore 12:30

Sono ormai passate oltre due ore, la file è aumentata e adesso anche dietro è a perdita d'occhio. Inizio a temere che sia una situazione più estesa e capisco che devo fare qualcosa. Al telefono col carro attrezzi spiego al conducente che posso muovere l'auto, se non sono in fila, e quindi gli vado incontro tornando verso Rio das Ostras, da dove ero partito quasi tre ore prima. Inutile far fare la fila anche a lui.
Ci incontriamo otto km indietro, mi carica e andiamo verso la sua base. Purtroppo lui non ci può portare a BH, se vogliamo andare oggi la compagnia di noleggiomi propone un'auto sostitutiva da prendere nella vicina cittadina di Macaè. Verrà un taxi a prenderci per portarci fino a li. Facciamo il viaggio fino alla base del carro attrezzi rimanendo in auto...

La "Base"

Invece di una officina attrezzata, il carro ci porta a casa del suo conducente. In una dependance c'è il suo ufficio, da dove la moglie coordina i movimenti dei mezzi (è una sorta di cooperativa) e nello spiazzo che doveva essere il suo parcheggio di casa ci sono altre vetture in panne o incidentate, in attesa di essere trasportate alla rispettiva destinazione. Sono le 13:30, abbiamo da mangiare e da bere. Chiamo la compagnia e gli chiedo del taxi. Alle 14 arriva un messaggio che il taxi è partito e che sarà da noi in mezzora. Visto che c'è un tavolo da biliardo, con Leonardo inganniamo il tempo giocando.

Il taxi e il taxista

Per trasportarci 20km a nord quei geni della compagnia assicurativa hanno chiesto un taxi da un paese che rimane 90km a sud da noi, in direzione Rio de Janeiro. Sarebbe stato troppo difficile chiederne uno di Macaé stesso? O di Rio das Ostras? Con tutta la costa bloccata dal rientro di 50 milioni di persone, il taxi arriva da noi alle 17:30, quindi con tre ore di ritardo rispetto al preventivato. Richiamo la compagnia e gli dico che a quest'ora io non mi metto in viaggio per Macaé, per prendere un'altra macchina e poi farmi 600 km fino a BH, con la certezza di viaggiare di notte per le strade del Brasile, di cui ormai conosco le condizioni. Dovrà essere un autista locale a portarci fino a BH.
La cosa si può fare ma il nostro attuale taxista non può arrivare fino a BH, non stasera che ha da fare; sarebbe stato meglio, da qui avremmo tagliato per l'interno evitando la costa. Invece ci tocca arrivare di nuovo a Rio de Janeiro, per cambiare mezzo.

Verso Rio, otto ore dopo

Ore 17:45, inizia l'avvicinamento

Iniziamo il tragitto di 100 km che ci condurrà a Rio Bonito, punto di cambio di mezzo e autista. Inizialmente le strade sono abbastanza scorrevoli, ma ben presto ci ritroviamo imbottigliati e capisco che non sarà una passeggiata quando vedo comparire gli immancabili favelados che entrano in autostrada e si mettono a vendere cibo e bevande lungo le corsie, tanto il traffico è quasi immobile. Noto che l'articolo più gettonato dopo l'acqua è il caricatore di telefonino da auto, segno che da questi ingorghi gli unici a guadagnarci sono gli operatori TLC.
Il nostro autista inizia a smadonnare, era uscito per un paio d'ore e si ritrova impossibilitato a tornare a casa presto, come pensava. Per giunta il cambio non risponde al telefono e questo preoccupa lui ma ancor più me: mio figlio si chiede e mi chiede se questi non ci lasceranno per strada.....

Rendez-Vouz

Finalmente il primo autista si mette in contatto col secondo e i due combinano l'appuntamento. L'incontro avviene presso un'area di servizio, ne approfittiamo anche per scendere e comprare qualcosa da mangiare, perché temo che la notte sarà ancora lunga. Il nuovo autista, molto ottimisticamente, spera di essere a BH in quattro ore e mezza, ma io ho guidato "su quella strada" di giorno, mentre adesso è notte, piove e comunque "su quella strada" ci dobbiamo ancora arrivare.

BR-040

E infatti ci vorrà un'altra ora prima di imboccare la BR-040, l'autostrada mista federale e privata che inizia a salire la cordigliera a nord di Rio de Janeiro. Questo tratto di 80 km è quello meglio tenuto di tutto il tronco Rio de Janeiro - Belo Horizonte, come pavimentazione e illuminazione, ma è equivalente al nostro Barberino del Mugello - Sasso Marconi, ossia tutte curve a gomito che limitano la velocità. Peraltro adesso è mezzanotte passata e ora che non piove più attraversiamo un fitto banco di nebbia se non proprio una nuvola, quindi non si sarebbe potuto correre in ogni caso.
Ora il percorso è più rettilineo ma per poco, poi comincia anche a farsi accidentato, mentre il traffico quasi scompare. Per lunghi km attraversiamo la foresta da soli, la strada ha poche indicazioni circa la sua conformazione, quindi devi indovinare dove andrà l'asfalto (nero), non delimitato da catarifrangenti e nemmeno da guard-rail ne segnaletica orizzontale. Siccome il nostro autista non pensava di fare così tardi ha lavorato tutta la precedente giornata e ora sono in tensione con la preoccupazione che si possa addormentare al volante. Ne me la sento di prendere la guida, visto che per qualsiasi evenienza è bene perimetrare bene compiti e responsabilità di ciascuno, senza mescolarli. Non siamo ancora a questo punto, diciamo così...

L'esondazione

Alle 5 del mattino, dopo la lunga notte di un viaggio che non vuole terminare, siamo a 90 km da Belo Horizonte, quando nel buio ci si para davanti un camion fermo. E' la coda di una fila ferma, che comincia molti km avanti a noi e che si perde nell'oscurità. Tutti i mezzi sono fermi e a motore spento, tranne quelli che fanno manovra per ritornare indietro. Scendo per informarmi e scopro che tredici ore prima un fiume ha esondato allagando la strada; non ci sono previsioni di ripristino, per cui conviene cercarsi una strada alternativa per raggiungere BH.
E dico cercarsi perché, nonostante sia passato tanto tempo, le autorità non hanno considerato un loro preciso dovere quello di identificare la strada alternativa, segnalarla e predisporre la polizia stradale per prevenire l'accumularsi dei mezzi intrappolati. Nessuna pattuglia, nessuno della protezione civile, nessuno. e nessuno protesta.
Giriamo l'auto indietro verso Rio de Janeiro: il nostro autista è molto stanco ma l'adrenalina della ricerca di una via d'uscita lo risveglia. Alla prima occasione usciamo dell'autostrada ed entriamo in un paese (Conselheiro Lafaiete) che a quest'ora è deserto; esiste una via alternativa? Finalmente al deposito degli autobus troviamo chi ci indica la strada per Ouro Branco, da cui raggiungeremo di nuovo l'autostrada, seguendo un percorso praticabile. E così facciamo, dribblando costoni di terra che si sono staccati per le fitte piogge e hanno invaso la strada in più punti.
Ritorniamo sulla autostrada BR-040 36 km dopo, e risaliamo la lunga coda di mezzi fermi e in coda verso Rio De Janeiro; raggiungiamo BH alle otto del mattino, finalmente senza ulteriori contrattempi.

Conclusione

Questo evento mi ha ridimensionato un poco la considerazione che avevo per il Brasile: la mancanza di una infrastruttura ferroviaria, l'inadeguatezza di quella stradale e l'impreparazione di chi sarebbe preposto all'assistenza è un cocktail micidiale.
Ce n'è ancora molta di strada da fare, per lasciarsi dietro le abitudini sudamericane.

Nessun commento:

Posta un commento